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Federico MOCCIA,

Scusa ma tichiamo amore,

Rizzoli, 2007

Niki e le sue amiche sono all’ultimo anno di scuola. Malgrado abbiano la maturità ne combinano ogni giorno di tutti i colori. Sfilate, feste, rave e tutti i possibili eventi anche fuori Roma.

Alessandro, invece, è un “ragazzo” di quasi trentasette anni che si è lasciato da poco e senza un vero perché con la sua fidanzata storica.
Un amore che nasce dopo un incidente: Niki è una bella ragazza,  intelligente e spiritosa. C’è solo un piccolo dettaglio. Ha diciassette anni, venti meno di Alex.

E dopo l’incontro-scontro di quella mattina, nulla sarà più come prima. Il mondo adulto si scontra con quello degli adolescenti.  Le amiche di Niki sognatrici, ragazze deluse, romantiche e troppo folli. E i colleghi adulti di Alex che invece hanno messo da parte tutti i loro sogni e vivono.
Questo romanzo è la voglia di ritrovare la propria libertà, la voglia di sentimenti veri, di amare senza troppi perché.

È la quotidianità ma è anche il sogno. È la voglia di dire basta a quel domani nel quale siamo sempre sicuri che faremo qualcosa di speciale. Ma quel domani non arriva. E allora ecco la fuga, la più bella, la più folle. Una fuga d’amore. E poi quel faro che i lettori non scorderanno di certo.

 

                                                                      Giulia Bottaro


 

Niki e le sue amiche sono all’ultimo anno di scuola. Malgrado abbiano la maturità ne combinano ogni giorno di tutti i colori. Sfilate, feste, rave e tutti i possibili eventi anche fuori Roma. Alessandro, invece, è un “ragazzo” di quasi trentasette anni che si è lasciato da poco e senza un vero perché con la sua fidanzata storica. Sono loro i protagonisti di questo Scusa ma ti chiamo amore, la nuova love story di Federico Moccia che decide di narrare l’amore tra un pubblicitario ultratrentenne e una liceale del Mamiani di Roma.

Un amore che nasce dopo un incidente su viale Parioli: Niki è una bella ragazza, è intelligente e spiritosa. C’è solo un piccolo dettaglio. Ha diciassette anni, venti meno di Alex. E dopo l’incontro-scontro di quella mattina, nulla sarà più come prima. Il mondo adulto si scontra con quello degli adolescenti. Ed ecco mamme e figli in una discussione continua, papà che sono ancora ragazzini e ragazzi giovanissimi che sono già troppo adulti. E ancora le amiche di Niki sognatrici, ragazze deluse, romantiche e troppo folli. E i colleghi adulti di Alex che invece hanno messo da parte tutti i loro sogni e vivono, o meglio sopravvivono, senza avere il coraggio di fermarsi a riflettere. Tra alti e bassi, ostacoli e fughe in taxi, scenate di gelosia, sms interminabili e compiti in classe, la storia emoziona il lettore e si snoda per le vie di Roma.

Un romanzo dove troviamo la quotidianità ma anche il sogno, che rappresenta la voglia di ritrovare la propria libertà, il desiderio di avere sentimenti veri, di amare senza convenzioni e senza troppi perché. Questa volta Moccia racconta la più bella, la più folle, la più pazza delle fughe. Una fuga d’amore. Con quell’epilogo del faro, che è destinato a diventare un momento indimenticabile per tutti i giovani lettori.

                             Lorena Bassini


Niki e le sue amiche sono all’ultimo anno di scuola. Malgrado abbiano la maturità ne combinano ogni giorno di tutti i colori. Sfilate, feste, rave e tutti i possibili eventi anche fuori Roma.

Alessandro, invece, è un “ragazzo” di quasi trentasette anni che si è lasciato da poco e senza un vero perché con la sua fidanzata storica.
Un amore che nasce dopo un incidente: Niki è una bella ragazza,  intelligente e spiritosa. C’è solo un piccolo dettaglio. Ha diciassette anni, venti meno di Alex.

E dopo l’incontro-scontro di quella mattina, nulla sarà più come prima. Il mondo adulto si scontra con quello degli adolescenti.  Le amiche di Niki sognatrici, ragazze deluse, romantiche e troppo folli. E i colleghi adulti di Alex che invece hanno messo da parte tutti i loro sogni e vivono.
Questo romanzo è la voglia di ritrovare la propria libertà, la voglia di sentimenti veri, di amare senza troppi perché.

È la quotidianità ma è anche il sogno. È la voglia di dire basta a quel domani nel quale siamo sempre sicuri che faremo qualcosa di speciale. Ma quel domani non arriva. E allora ecco la fuga, la più bella, la più folle. Una fuga d’amore. E poi quel faro che i lettori non scorderanno di certo.

                                                                                            Giulia Bottaro

 

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